La necessità di utilizzare percorsi definiti, tracciati, per il collegamento tra due o più zone, abitate o non, trova le sue radici in tempi molto lontani.
La pavimentazione in terra è stata ed è di sicuro la prima, la più diffusa pavimentazione utilizzata fin da quando l'uomo ha avuto l'esigenza di transitare su superfici livellate oltreché la più economica, in quanto essa si tracciava e definiva soltanto con il ripetersi dei passaggi.

Lo sviluppo delle attività umane e di conseguenza le esigenze di spostamento non solo pedonali, ha però evidenziato una serie di inconvenienti che caratterizzano le pavimentazioni in terra, come:

  • la formazione di fango in concomitanza agli eventi meteorici, rende la pavimentazione non facilmente percorribile ai mezzi su ruote;
  • a formazione di "ormaie" molto pronunziate in corrispondenza delle zone con transito concentrato;
  • l'erosione della pavimentazione dovuta alle acque di scorrimento superficiali;
  • la polvere durante la percorrenza.

Tutti questi inconvenienti nascono da un'unica problematica: uno scarso legame esistente tra i granuli di terra.
Facendo una riflessione su di essi, nel tempo, si sono sviluppate diverse tipologie di pavimentazioni di cui le odierne pavimentazioni in conglomerato bituminoso che risultano più adeguate alle esigenze e velocità dei mezzi di trasporto moderni ma anche perchè l'industria del petrolio, ha reso disponibile una enorme quantità di scarti pesanti a basso costo. Questa tipologia di pavimentazioni, però, non è esente da una serie di inconvenienti quando gli interventi da realizzare risultano presentare una particolare valenza storica, paesaggistica ed ambientale in cui le vecchie pavimentazioni in terra sono di gran lunga più coerenti.

Pertanto al fine di salvaguardare l'armonia tra paesaggio e percorsi e di migliorare le caratteristiche delle pavimentazioni in terra, mantenendo gli aspetti positivi ed eliminando quelli negativi, si è progettato e messo a punto un prodotto che consente di confezionare un conglomerato terroso con ottime caratteristiche meccaniche, attraverso l'utilizzo di uno stabilizzante ecologico per il consolidamento dei terreni e la realizzare strade e pavimentazioni in terra battuta senza problemi.

Il sistema "Stabilsana", particolarmente adatto per la costruzione di stradelli ecologici, trova frequente impiego anche nella realizzazione di: piste ciclabili, percorsi pedonali, strade rurali, stradelli boschivi, percorsi in parchi e giardini, viabilità cimiteriale, impianti sportivi, aree giochi, campi di golf, parcheggi, piazzali, siti archeologici, ecc. In funzione della destinazione d'uso, si tratterà soltanto di modulare, di volta in volta, il rapporto fra i componenti principali: legante idraulico (cemento o calce), materiale terroso, stabilizzante per terreni "Stabilsana" ed acqua.

Terre stabilizzate
Terre stabilizzate
Terre stabilizzate
Terre stabilizzate